La storia della nostra Scuola, Cooperativa di Lavoro
Sulla scia del movimento socialista e per venire incontro alle difficoltà economiche del primo dopoguerra, anche nel comune di Seren era stata fondata una “Cooperativa di Lavoro” di cui facevano parte 67 operai appartenenti a tutte le frazioni. Nel 1926 tuttavia tale associazione venne a cessare. All’atto dello scioglimento della Cooperativa i soci in modo unanime “allo scopo di tramandare ai posteri la sua memoria deliberavano di erogare il totale del fondo di previdenza più il fabbricato sociale per la fondazione di un Asilo Infantile da intitolarsi al nome della Cooperativa di Lavoro del Comune di Seren del Grappa”. Un apposito Comitato si incaricò di far redigere un progetto di adattamento ad uso Asilo del fabbricato e i lavori, fatti procedere alacremente, terminarono entro l’anno seguente. I nomi dei 67 operai fondatori si possono leggere in un quadro appeso nell’atrio dell’edificio, in sostituzione di una lapide rovinatasi nel corso del tempo. Il parroco dell’epoca si rivolse al Pio Istituto Palazzolo di Bergamo e ne ebbe la promessa che sarebbero state mandate tre suore per fondare l’Asilo. Bisognerà però aspettare il 1931 per veder arrivare le tanto attese suore e il 13 settembre di quell’anno l’Asilo venne finalmente inaugurato. I bambini frequentanti erano 90, quasi tutti di Seren, alcuni di Caupo; bisognava infatti arrivarci a piedi, in totale assenza di mezzi di trasporto pubblici o privati. L’Asilo era di carattere “parrocchiale”, si reggeva sulle limitate risorse che vi poteva versare la parrocchia di Seren, sulla beneficenza, sulle offerte. Era retto da un Consiglio di Amministrazione che affiancava il parroco. In breve tempo questa istituzione divenne fondamentale per la parrocchia, non solo per l’attività di cura dei piccoli, ma anche per il ruolo di oratorio aperto soprattutto alle bambine e alle ragazze; vi si svolgevano le lezioni di catechismo, le adunanze di Azione Cattolica, le assemblee di vario genere, ecc... ; le suore tenevano anche una scuola di ricamo frequentata in estate da molte bambine. Economicamente la situazione dell’Asilo è stata molto difficile, anche perché progressivamente si rendevano necessari lavori di miglioramento e di ristrutturazione che per la comunità parrocchiale risultavano gravosi. Nel 1970 parve poi che l’Istituto Palazzolo volesse ritirare le Suore: sarebbe stata la fine. Fu allora che l’Amministrazione Comunale si fece avanti per sostenere la buona causa: il sindaco, affiancato dal parroco e accompagnato da una petizione con numerose firme, riuscì a far sospendere la decisione. Era chiaro però che l’Asilo non avrebbe potuto reggersi come nei tempi iniziali, doveva cambiare la propria fisionomia sia in campo organizzativo sia come forma istituzionale. Il Comune entrava in maniera sempre più sensibile nel sostegno all’opera, garantendo, come tutt’ora fa, il proprio contributo e anche il trasporto gratuito con lo scuolabus, il che permise finalmente la frequenza di bambini da tutte le frazioni. Si rendeva necessario anche aderire alle modalità scolastiche nazionali e l’Asilo si trasformò in Scuola Materna, con l’introduzione non solo di programmi “statali”, ma anche di personale insegnante laico diplomato e specializzato. Cambiò quindi la sua natura amministrativa, diventando “Associazione laica di volontari” (art.36 e seguenti del Codice Civile), riconosciuta da Stato e Regione che ancora in parte la sostengono con propri fondi essendo stata riconosciuta Scuola Paritaria. I nuovi indirizzi ministeriali hanno prefigurato da ultimo le linee educative della Scuola dell’ Infanzia cui anche il nostro Istituto si attiene redigendo un preciso Piano Triennale dell'Offerta Formativa, facendo riferimento all'Istituto Comprensivo di Pedavena. Malgrado il carattere parastatale, alla Scuola d’Infanzia del Comune di Seren del Grappa non è mai mancato il sostegno dei soci i quali esprimono il Consiglio di Amministrazione e ne seguono i Bilanci, né è mai mancata l’opera di volontari che si impegnano ad abbellire l’edificio, ad arricchirne le dotazioni e a collaborare col personale insegnante. A. De Marco